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ll Cappuccino: una tradizione tutta italiana

Aggiornamento: 5 ago 2019

Probabilmente qualcuno ignora che il Cappuccino è una bevanda italiana. Ebbene, l'Italia oltre ad essere il paese che ne detiene l'esclusiva, è anche quello in cui si registra la percentuale più alta di consumo. Ma quale è la vera storia che c'è dietro questa bevanda?


Le origini del nome


Secondo le varie ipotesi e leggende, pare che Il primo cappuccino della storia sia stato consumato a Vienna nel 1683. La città è in una situazione disperata, sotto l’assedio dei Turchi, e il generale Starhemberg, comandante dell’esercito austriaco, invia un giovane di origine polacca, Georg Kolschitsky, a chiedere l’intervento di Carlo di Lorena e delle sue armate, che in breve tempo arrivano a Vienna e costringono alla fuga l’esercito ottomano.

Kolschitsky riceve come segno di riconoscenza dei sacchi con degli strani chicchi, che qualcuno scambia con del mangime per cammelli che i turchi ritirandosi avevano lasciato ai bordi della città. Con questi chicchi di caffè apre, vicino alla Cattedrale di Santo Stefano,la prima bottega del caffè europea, il “fiasco Blu”.



Pade Marco D'Aviano

In questa bottega un giorno arriva un monaco, Padre Marco d’Aviano dell'ordine dei Frati Cappuccini, curioso di assaggiare la nuova e bizzarra bevanda e, trovandola troppo forte, chiede a Kolschitsky di aggiungervi un po’ di latte. Fu così che il cameriere vedendo il frate bere una strana bevanda fatta di caffè e latte esclamò “Kapuziner!”. Nello stesso locale, per festeggiare la sconfitta degli Ottomani, vengono serviti dolcetti a forma di mezzaluna, i croissant. Ebbene si, tutti e due gli elementi della classica colazione italiana sembrano essere nati proprio nella capitale austriaca.

C’è da ricordare che questo “cappuccino” è molto diverso da quello che intendiamo noi in quanto il caffè

era estratto con il metodo “alla turca” e non si immaginava neanche la possibilità di montare il latte.

Con l’avvento delle macchine espresso, ai primi del novecento, e soprattutto nel dopoguerra quando con le macchine a leva arriva la “Crema Caffè” si comincia a parlare di cappuccini molto simili alla definizione di cappuccino italiano che conosciamo e che qualcuno ha pure certificato, quelli che gustiamo ogni giorno in tutti i nostri bar. Un’altra versione, invece, sulla nascita del cappuccino vuole che questo sia nato da una bevanda viennese attestata dalla fine del XVIII secolo fatta di caffè, panna montata e spezie, adattata poi nei territori di Trieste.


Preparazione


A primo impatto, un mix fra caffè e latte sembrerebbe una procedura piuttosto semplice, ma in realtà non lo è affatto. Senza considerare gli ingredienti extra come panna o cacao, riportiamo 7 passaggi da seguire per preparare un cappuccino tradizionale, anche se non si dispone di un cappuccinatore.

  • per prima cosa è fondamentale regolare le dosi: un cappuccino ben preparato si realizza utilizzando circa 100-120 millilitri di latte e 25 millilitri di caffè;

  • Il miglior caffè da utilizzare è quello espresso, mentre il latte deve essere fresco e intero, in quanto i grassi in esso contenuti facilitano la formazione della crema;

  • la macchina da caffè va impostata con la giusta temperatura, facendo uscire prima un po’ di aria dalla lancia a vapore, in modo tale da togliere anche l’eventuale acqua residua;

  • l’espresso va preparato in una tazza che dovrà essere rigorosamente di porcellana, ancor meglio se bianca, non troppo grande;

  • il latte va versato in un pentolino, perfetto se di metallo, e la lancia a vapore va immersa fermandosi sulla superficie del liquido; una volta azionata, e quando la schiuma inizia a formarsi, va immersa fino in fondo. Nel frattempo, monitorare la temperatura del latte, e spegnere solo quando diventa ben caldo. La crema bianca e soffice a quel punto è pronta;

  • sbattere delicatamente il pentolino su una superficie per eliminare le eventuali bolle e “decantarlo” un paio di volte affinché diventi omogeneo e lucido;

  • infine versarlo nella tazza e, se si vuol dare sfogo alla creatività, ci si può divertire a disegnare sulla sua superficie: fiori, cuori, note musicali, per stupire gli ospiti con un tocco originale.


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